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Soccorso Alpino di Belluno

Comunicati stampa


Giugno 2006

RITROVATO L'UOMO SCOMPARSO DOMENICA

Longarone (BL), 27-06-06
E' stato ritrovato oggi verso le 15 Gianfranco Da Col, 48 anni di Longarone, in località col di Perapizzola, a circa 800 metri di quota, nel versante che si affaccia sul Maè di fronte all'abitato di Pirago. Disidratato, stanco e con escoriazioni sul corpo dovute probabilmente ad una caduta, ma cosciente, Da Col è stato subito visitato dal medico del Suem di Pieve di Cadore, sbarcato con il verricello dall'elicottero per oltrepassare la fitta vegetazione. Non era troppo distante dal luogo dove domenica era stato incrociato da un conoscente attorno alle 14, un'ora circa dopo essere uscito dalla propra abitazione. Il luogo del rinvenimento era stato perlustrato già ieri da una squadra del Soccorso alpino, ma l'uomo - come da lui stesso raccontato - non era lì, perchè si spostava lungo i sentieri. Le sue ricerche, cominciate domenica sera e proseguite per tutta la giornata di ieri, erano riprese questa mattina alle 8, quando dal Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino erano state distribuite alle squadre le zone prioritarie da battere a pettine. Tra queste, la numero 1, prossima al punto dell'ultimo avvistamento. E' lì che alle 9.30 è stata ritrovata una felpa, riconosciuta dalla moglie non appena arrivata al campo base. La superficie d'indagine è stata quindi circoscritta. Alcune squadre più vicine sono state immediatamente inviate in quel punto, mentre altre venivano portate in quota dall'elicottero, per perlustrare dall'alto il versante e alcuni canali. Alle 15, dalla radio di uno dei Vigili del fuoco, la notizia del ritrovamento. All'infortunato sono state prestate le prime cure dal personale sanitario. L'uomo è stato poi imbarellato e recuperato dal tecnico di elisoccorso con il verricello, per poi essere trasportato all'ospedale di Belluno per i dovuti accertamenti. Grande soddisfazione da parte del Soccorso alpino per la collaborazione tra tutti gli enti che hanno partecipato all'intervento e che ha permesso l'esito positivo. Oggi erano presenti 54 persone tra Soccorso alpino - Stazioni di Longarone, Pieve di Cadore, Belluno, Prealpi Trevigiane, Vigili del fuoco, Guardia di finanza, Corpo forestale dello Stato e volontari di protezione civile dei gruppi di Longarone, Ospitale, Cadore e Soverzene, 3 unità cinofile del Soccorso alpino, 2 della Guardia di finanza e 1 dei Servizi forestali regionali. Nella mattinata è stata, inoltre, effettuata una ricognizione dall'alto con l'elicottero della Guardia di finanza.

ANCORA NESSUNA TRACCIA DELL'UOMO SCOMPARSO IERI

Longarone (BL), 26-06-06
Le ricerche di Gianfranco Da Col, 48 anni, di Longarone, al momento non hanno ancora dato esito positivo. A partire da questa mattina alle 6, oltre 70 persone sono impegnate per cercare di rintracciare l'uomo, uscito di casa ieri alle 13. Un testimone afferma di averlo visto poco dopo nei pressi del cimitero di Pirago e un'altra persona ne ha segnalato la presenza all'ingresso della valle che porta in Cajada. Ieri il suo cellulare risultava libero fino alle 19 e 10. Dopo probabilmente si è scaricata la batteria. Anche in questa occasione non è arrivato il permesso dalla procura per rintracciare la cella telefonica e il luogo da cui il cellulare emette segnali. Un passaggio che faciliterebbe le operazioni, restringendo il campo di indagine, senza disperdere forze e tempo. Da Col, al momento della scomparsa, indossava un paio di jeans grigio chiaro al ginocchio, una t-shirt bianca, con la pubblicità di una ditta di ottica, una felpa legata in vita ed un paio di scarponcini da escursionismo. Le squadre dei soccorritori hanno a lungo perlustrato i versanti della sinistra e destra orografica del torrente Maè, a partire da Soffranco, il torrente Desedan e la zona della Cajada. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore e quello dei Vigili del fuoco hanno inoltre effettuato due perlustrazioni dall'alto, sopra Cajada, casera Becola, pala Stanga, Belvedere, mentre le squadre speleologiche del Soccorso alpino e quella fluviale dei Vigili del fuoco ispezionavano tutta la gola del Maè fino alla confluenza con il Piave. Già ieri, a partire dalle 20.30, fino alle 2.30, 24 volontari hanno setacciato la zona prossima alla scomparsa e le casere sopra Rizzapol, con alcune calate dalla passerella di Igne fino al greto del torrente sottostante. Il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino, da dove sono state organizzate tutte le operazioni è posto da ieri sera nel piazzale del circolo Stella alpina, che da questa mattina alle 6 si è messo gentilmente a disposizione dei volontari. Alla ricerca che si concluderà fra poco e, se necessario, riprenderà domani mattina hanno partecipato 15 tecnici del Soccorso alpino delle Stazioni di Longarone, Alpago, Belluno e Prealpi Trevigiane, 17 vigili del fuoco, 11 tecnici del Soccorso speleologico Veneto, 6 rappresentanti del Corpo forestale dello Stato, 7 della Guardia di finanza e 9 volontari di protezione civile. Erano, inoltre, presenti 2 unità cinofile del Soccorso alpino, 2 della Guardia di finanza, una del Corpo forestale dello Stato e una del Soccorso alpino pusterese.

FALSO ALLARME PER UN RAZZO DI EMERGENZA SPARATO NELLA NOTTE

Vodo di Cadore (BL), 26-06-06
Ieri sera, poco prima delle 22, alcune persone hanno osservato la scia di un razzo rosso di emergenza lanciato nella notte tra il monte Penna e rifugio Venezia e, temendo fosse una richiesta d'aiuto, hanno allertato il Soccorso alpino. Per verificare non ci fosse nessuno in difficoltà, una squadra di 6 tecnici della Stazione di San Vito di Cadore ha percorso a piedi l'intera zona che dal Rifugio porta a malga Ciauta fino all'una e mezza, senza trovare alcun riscontro alla segnalazione. Probabilmente il razzo è stato sparato da una delle numerose baite presenti.

RIPRESE ALLE 6 LE RICERCHE DELL'UOMO SCOMPARSO

Longarone (BL), 26-06-06
Sono riprese questa mattina alle 6 le ricerche dell'uomo allontanatosi ieri nel primo pomeriggio dalla propria abitazione, senza dare più alcuna notizia. Uscito di casa verso le 13 con abbigliamento da montagna, G.D.C., 48 anni di Longarone, sarebbe stato visto l'ultima volta a Pirago da dove sono partite le squadre del Soccorso alpino che hanno setacciato l'intera zona fino alle 2.30 di questa notte. L'allarme per il mancato rientro è stato dato dalla moglie al 118 dopo le 20.30. Le squadre del Soccorso alpino di Longarone, competente per territorio, e Alpago - 24 volontari - con i Vigili del fuoco hanno perlustrato nella notte tutte le casere di Rizzapol, calandosi anche dalla passerella nella gola del Maè, senza rinvenire alcuna traccia dello scomparso. Alle 6, dal Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino, posto a Pirago, sono ricominciate le ricerche. Al momento sono presenti 55 tecnici. Oltre alle squadre delle Stazioni di Longarone e Belluno, 3 squadre del Soccorso alpino e speleologico del Veneto che stanno percorrendo la stretta forra del Maè, da Soffranco alla passerella di Igne e dalla passerella fino a ponte Muda, ed una squadra del soccorso fluviale dei Vigili del fuoco, che sta indagando il tratto tra la Muda e la confluenza del Piave. Danno il loro contributo anche due unità cinofile della Guardia di finanza ed una del Bergrettung, Soccorso alpino sudtirolese, conosciuta per l'abilità nel rinvenire le tracce del cane utilizzato, un bloodhound, segugio di Sant'Ubaldo.

SCIVOLA SUL GRETO DI UN TORRENTE

Taibon Agordino (BL), 24-06-06
Un uomo di Venezia, G.C., 48 anni, è scivolato sul greto di un torrente. Dopo una passeggiata al rifugio Vazzoler con la famiglia, la decisione di andare a guardare le cascate del torrente vicino. dove l'uomo ha perso l'equilibrio sui sassi viscidi ed ha sbattuto con la schiena a terra. La figlia, scesa a Capanna Trieste, ha chiamato il Soccorso alpino verso le 16.30. La Stazione di Agordo ha subito mandato una squadra di 4 tecnici, che ha raggiunto in jeep l'infortunato sulla strada. Imbarellato, è stato accompagnato all'ospedale di Agordo, per i dolori alla gamba che lamentava.

VOLA IN PARETE

Cortina (BL), 24-06-06
Secondo di cordata, un giovane alpinista austriaco, H.B. 29 anni, ha perso un appiglio ed è volato per una quindicina di metri, sbattendo sulla parete. Con un amico stava risalendo lo spigolo della Fiames, quinto grado, ed erano a due terzi della via quando è avvenuto l'incidente. Attorno a mezzogiorno, una cordata che stava arrampicando poco distante ha lanciato l'allarme al 118. Dall'elicottero di Pieve di Cadore, il tecnico di elisoccorso ha recuperato il giovane utilizzando un gancio baricentrico di 50 metri. L'alpinista è stato quindi accompagnato all'ospedale di Brunico con un sospetto trauma lombale.

RITROVATA ANZIANA SCOMPARSA A FORNO DI ZOLDO

Forno di Zoldo (BL), 18-06-06
Si è allontanata dalla casa di riposo, dopo avere cenato attorno alle 17. Dopo averla cercata, il personale ha chiamato i carabinieri, che alle 19 hanno chiesto l'intervento del Soccorso alpino. Una decina di tecnici delle Stazioni Val di Zoldo e Longarone ha iniziato a perlustrare le zone boscate nei pressi dell'istituto e, poco meno di un'ora dopo è riuscita a rintracciarla. La donna, L.D.F., 81 anni, di Forno di Zoldo, incolume sebbene in stato confusionale, è stata subito accompagnata all'infermeria della casa di riposo.

RITROVATO VIVO L'UOMO SCOMPARSO DA PECOL DI ZOLDO

Zoldo Alto (BL), 16-06-06
E' stato rintracciato attorno alle 17 vicino ad una piccola baita a forcella Grava, Renzo Cason, 55 anni, residente a Pecol, che da ieri alle 13 non dava più notizie di sé. La zona sopra le sorgenti del torrente Maè è stata più volte battuta dalle squadre, oggi, durante le ricerche e la baita era stata controllata al suo interno anche ieri sera, ma l'uomo si spostava in continuazione. La richiesta di intervento è arrivata ieri in serata dalla moglie, preoccupata per il mancato rientro del marito. Fino alle 2 di questa mattina, 25 volontari delle Stazioni di Val di Zoldo e Longarone, con una decina di Vigili del fuoco, effettivi e volontari, più un gruppo di amici e conoscenti dell'uomo hanno setacciato le pendici del Civetta e le zone attorno al rigugio gestito da Cason, senza rinvenirne traccia. A partire dalle 6 di oggi, le squadre hanno ripreso le ricerche fissando il campo base nel piazzale della seggiovia di Pecol, dove si è fermato il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino, che ha delimitato le zone da sondare, affidandole a rotazione alle squadre. Erano presenti 45 volontari del Soccorso alpino delle Stazioni di Val di Zoldo - competente per territorio - Longarone, Alleghe, Auronzo, Val Biois, Feltre, Belluno e Pedemontana del Grappa con 3 unità cinofile, 12 Vigili del fuoco, 6 rappresentanti della Guardia di finanza, con un'unità cinofila, e 2 unità cinofile del Corpo forestale dello Stato. Ad aiutare nelle ricerche anche due unità cinofile del Soccorso alpino sudtirolese, con i Bloodhound, segugi da traccia. Il Soccorso alpino, che ha coordinato le operazioni, ringrazia le forze dell'ordine che hanno collaborato alla buona riuscita dell'intervento.

RICERCA PERSONA A ZOLDO ALTO

Zoldo Alto (BL), 16-06-06
Ancora nessuna traccia di Renzo Cason, uscito dalla propria abitazione a piedi ieri attorno all'una e mai più rientrato. L'uomo, 55 anni, residente a Pecol di Zoldo, titolare del rifugio 'Baita Civetta' vicino alle piste da sci, non è solito allontanarsi per lungo tempo da casa. La moglie ieri in serata, non vedendolo rientrare, ha dato l'allarme. Fino alle 2 di notte le squadre del Soccorso alpino, 25 volontari delle Stazioni di Zoldo e Longarone, 9 tra Vigili del fuoco effettivi e volontari, più un gruppo di amici e conoscenti, lo hanno cercato nelle zone prossime al luogo della scomparsa. Questa mattina a partire dalle 6, la macchina delle ricerche si è rimessa in moto. Il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino, base delle operazioni, è posto nel piazzale della seggiovia di Pecol. Da lì vengono coordinate le squadre che, a rotazione, stanno setacciando con una ricerca di precisione le zone alla base del Civetta. L'ultimo avvistamento risale al primo pomeriggio, quando un ragazzo che lavora sugli impianti lo ha visto ad un centinaio di metri dall'abitazione. Il cellulare di Cason ha squillato a lungo, senza che lui rispondesse. Poi è entrata in funzione la segreteria. Purtroppo non è data la possibilità di rintracciare le celle telefoniche e quindi la località dalla quale è partito l'ultimo segnale. Al momento partecipano alla ricerca 35 volontari del Soccorso alpino delle Stazioni Val di Zoldo - competente per territorio - Longarone, Alleghe, Auronzo, Feltre, Pedemontana del Grappa, mentre sono in arrivo altri tecnici di Val Biois, Pieve di Cadore e Belluno. Sono anche presenti una quindicina tra Vigili del fuoco, effettivi e volontari e rappresentanti del Corpo forestale dello Stato. I soccorsi si stanno inoltre muovendo con 5 unità cinofile, 3 del del Soccorso alpino e 2 del CfS.

MUORE PRECIPITANDO CON IL PARAPENDIO

Sospirolo (BL), 09-06-06
Nel corso dei campionati di parapendio che si stanno svolgendo in Alpago, un velista polacco è precipitato sullo Spiz Vedana. Il giovane, del quale non sono note le generalità, si è probabilmente scontrato con il cavo sospeso di una teleferica utilizzata per il trasporto del legname, allestito senza segnalazione a circa 60 metri da terra. L'allarme è scattato attorno alle 16, quando un compagno, che lo seguiva da vicino, ha chiamato la direzione della manifestazione. Sul posto si è diretto l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, con a bordo il personale medico ed il tecnico di elisoccorso, dopo aver imbarcato anche un tecnico della Stazione del Soccorso alpino di Belluno. Il velista dopo l'urto potrebbe aver proseguito fino a perdere il controllo del parapendio e cadere nel bosco. Sul luogo dell'incidente è arrivata anche una jeep con quattro volontari del Soccorso alpino per verificare le condizioni di una seconda persona, visto che un'altra vela era impigliata alla base della teleferica. Con la massima attenzione alla teleferica dell'incidente e ad altre due più in basso, l'elicottero ha sbarcato il medico e i due tecnici su un sentiero nelle vicinanze del bosco, utilizzando un verricello di 60 metri. L'uomo, stabilizzato ed imbarellato, è stato spostato in un punto in cui il verricello ha potuto raggiungere i soccorritori, per essere poi trasportato urgentemente all'ospedale di Belluno, dove è morto poco dopo i gravi politraumi riportati nella caduta. La seconda vela è risultata poi essere del compagno, illeso, ed è rimasta attaccata al cavo, mentre l'uomo cercava uno spiazzo per atterrare e andare in aiuto dell'amico.

 

servizio di Michela Canova

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