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BASILICA CATTEDRALE - visita dell'interno ------------------>segue

Inetrno del Duomo - foto di Giorgio Ghe

Ora entriamo nella Basilica e portiamoci nella navata centrale per avere una visione dell'insieme; quello che ci appare è un interno solenne a tre navate:  maestoso suggestivo, formato dalla successione di tredici colonne abbinate a pilastri che si prolungano in fasce, anch'esse in pietra che si congiungono ad arco nella volta; vasto, ciò che favorisce le grandi adunate di fedeli nei momenti di grande solennità ed armonioso nelle linee e 
negli spazi.


La Cattedrale è dedicata alla Madonna Assunta e a San Martino vescovo.


La pala dell'altar maggioreLa pala dell'altar maggiore è di Pietro Muttoni (sec.XVII), raffigura San Martino con ai lati San Lucano e San Francesco, ai loro piedi inginocchiato il committente, il canonico Fancesco Fulcis che nel 1672 fece erigere l'altare e che, non solo "non ha saputo rinunciare all'onore di essere effigiato", ma spicca con la sua pelliccia d'ermellino bianco, più sotto, di fronte ad esso un angioletto che regge il pastorale e un un bastoncino; sopra, l'incoronazione della Vergine verso la quale sono atteggiati i volti dei due santi Lucano e Francesco. 
Il pittore dimostra un certo realismo nel raffigurare il committente e una notevole vigoria plastica nelle immagini dei santi, il pennello si fa più sciolto nella nbsp;parte alta della tela "ove nel cielo solcato di nubi fumiganti appare l'estatica incoronazione della Vergine." (G. De Bortoli)
Le quattro colonne di marmo dell'altare sono di un sol pezzo.(F.Tamis)
Ornano il coro sei tele che non hanno un gran valore artistico.
Gli stalli del coro, in legno intagliato, rifatti dopo il terremoto del 1873, sono di un artigiano locale.

L'altare della Sacra Spina a sinistra del presbiterio A sinistra del presbiterio si trova l'altare della sacra Spina del 1585, chiamato così perché nel tabernacolo è racchiusa la santa reliquia (della corona di spine di Gesù), portata da Costantinopoli, dopo la caduta della città in mano ai Turchi nel 1453. Il reliquiario d'argento che la contiene è opera del tardo quattrocento ed è del tipo detto a lanterna, è un'opera pregevole d'oreficeria sacra.
L'altare costruito dal "tajapiera" Mattei con marmi e pietra locali (Zoldo)si segnala per l'equilibrato gusto compositivo.
A destra all'inizio della navata c'è la cappella con l'altare del SS. Sacramento, parzialmente chiusa da due balaustre in pietra rosso cupo. L'altare venne eretto nel 1622 su interessamento del Bartolomeo Miari, è in pietra bianca di San Mamante ed è adornato da un artistico tabernacolo (denominato a "tempietto") dovizioso di marmi e bronzi.
Nella nicchia adiacente c'è il busto del pontefice bellunese GregorioXVI (1765 -1846).

Ora volgendosi verso l'entrata si ha davanti la visione di tutta la navata destra della Cattedrale, con i quattro altari di stile barocco e, in alto, i finestroni quadrangolari con vetro a stagno e lo stemma delle famiglie bellunesi che li donarono.

Iacopo da Ponte, Martirio di San Lorenzo, terzo altare a destra Il primo, in marmo di Carrara, è quello della Pietà con la pala di Palma il Giovane (1640 -1628) che raffigura la Deposizione dalla Croce, una delle opere di maggior valore artistico presente nella Basilica. Il dipinto "appare vibrante nell'uso magistrale della luce, qui non immemore della lezione tintorettesca".
Le due statue lignee affiancanti l'altare sono dello scultore ottocentesco Valentino Panciera Besarel.

Cesare Vecellio, Vergine in gloria con i santi Fabiano e Sebastiano, secondo altare a destraL'altare successivo è quello di S. Lorenzo, eretto nel 1747. La pala con il Martirio di S. Lorenzo è di Jacopo da Bassano (1517 - 1592) ed è del 1572. Questo è il più drammatico quadro religioso della Cattedrale, d'indiscusso valore artistico "Ciò che maggiormente colpisce l'osservatore è l'elemento emozionale, magistralmente reso dai gesti serrati attorno al martire.". Sul timpano dell'altare vennero collocati tre angeli lignei commissionati allo scultore Valentino Panciera Besarel.

- E' ora la volta dell'altare dei santi Fabiano e Sebastiano, costruito a spese del comune affinché la città fosse liberata dal flagello della peste. La pala è di Cesare Vecellio (1585), rappresenta i due santi rivolti fiduciosi verso la sovrastante Vergine in gloria.
L'ultimo altare di questa navata è dedicato a San Bernardino da Siena, ha al centro una pala dello Schiamone, originariamente nella chiesa di S.Pietro, rappresentante San Bernardino da Siena tra S.Girolamo e S.Giovanni Battista

Le foto della pagina sono state effettuate dallo Studio De Santis e tratte dal libro di Flavio Vizzuti "La cattedrale di Belluno"
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